RSPP DATORE DI LAVORO

Cerchiamo sempre di capire perchè la sicurezza sia vista come un peso e dunque spesso affrontata come un obbligo burocratico e talvolta inutile al fine di adattarla alle realtà aziendali con cui ci interfacciamo. Un giorno entriamo in un’azienda per proporci come RSPP esterno. Chiediamo di confrontarci con un responsabile interno e un dipendente ci indica una persona in un ufficio. Entriamo e dopo le dovute presentazioni chiediamo se sono seguiti e se l’RSPP aziendale è un interno o esterno. La persona in questione non sa risponderci. Allora rivolgendosi ad un altro operatore chiede chi sia l’RSPP (non sapeva cosa significasse) aziendale perchè non lo ricorda..Quale fu la risposta? E’ lei l’RSPP aziendale. Riassmendo: essendo sotto i 30 dipendenti il Datore di Lavoro ricopriva il ruolo senza sapere di esserlo. Ci poniamo una domanda: se le basi della sicurezza vengono maltrattate sin dall’ inizio in questa maniera come è possibile che infortuni più o meno gravi e malattie professionali non si verifichino all’ interno di molte aziende come questa? Come si può pretendere che la cultura della sicurezza attecchisca negli ambienti di lavoro se le condizioni in molte di esse sono queste o di livello inferiore? Il legislatore dovrebbe smetterla di creare differenze nella normativa al fine di agevolare alcune categorie aziendali rispetto ad altre. Quindi pensateci bene prima di ricoprire un ruolo così importante se non potete o volete portarlo avanti. L’RSPP deve essere un “rompiscatole aziendale” indipendente e trasparente.

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